Poeti e avventure,
a catturare voci
su asfalti lucidi,
a disegnarne capriole
lungo la Senna
od il Tevere,
che alberi e fiori
non finirebbero mai
di estirpare il proliferare
di rovi metallurgici,
per prendere a calci
intere città,
una volta brulicanti
allo scoperto
ora che si accontentano
di malriuscite sembianze
dal volto umano.