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Pubblicata il 11/05/2016
Facile che il vento la consoli
con granelli di neve
e cioccolata;
ora è nella stanza
del mio letto
che un fiore rosso
possiede gli occhi
d'una lince affamata.
magari la sua voce
ancora sbigottisce
col suo accento
pungente d'una luce
che arriva da quell'età:
grigia tundra
d'un azzurra marea.
può darsi anche
che speranza
e povertà si siano
sedimentati
in una Mosca onirica
che con generosità
si concesse allo splendore
reso unico dal folclore
del tempo.
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Molto bella e ventosa

il 12/05/2016 alle 09:48