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Pubblicata il 29/12/2002
Questo è il decimo di dodici canti. E' costruito sui lettere dei nomi delle mie compagne di classe (per rendere omaggio alla loro bellezza e al loro affetto). I canti sono tutti collegati tra loro, e descrivono il dolore e l'amore che provo per una splendida fanciulla. Non vige nessun schema metrico. Oggi tocca a:
Sara Salamone

Sabbia gialla, lucente e fina,
acqua di mare azzurra e rinfrescante,
Aria d'alta montagna e di collina
dove con l'occhio vispo e vigilante
Raccoglie 'l gregge 'l vecchio pastore
e miete le messi l'anziano contadino.
Anche i paesaggi allietano col loro colore,
e delizia 'l canto del giovane canarino.
Sbocciano i fiori nella loro bellezza,
l'aria diviene più calda e più gioiosa,
Arriva in aiuto una leggera brezza
che raffresca la vita d'una natura vigorosa.
Lassù splende 'l sole in tutto 'l suo vigore
gli alberi danno generosi i propri frutti,
Anche gli animali ritrovano l'amore,
gli uccelli in stormi ritornan tutti.
Ma nel mio cuore la neve non s'è sciolta
anzi, 'l gelo e 'l freddo restano ancora,
Ogni cosa dall'aria di primavera è avvolta,
solo dentro me l'inverno vige tuttora.
Non è forse questo 'l tempo delle passioni?
non è ora che l'amore fa 'l suo viaggio?
E penso a te, mentre, travolto dall'emozioni,
si è concluso anche questo mese di maggio.

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flo

Nicolò
ho letto anche questo tuo decimo canto e come negli altri hai saputo metterci una buona vena poetica, per cui ti faccio i miei complimenti anche per questo.
Ciao
Floriano

il 30/12/2002 alle 20:43