le memorie della mia mamma

era lunedì,
un giìorno delle mie vacanze.
brillava il sole,
volevo fare delle fotografie dei fiori della primavera,
specialmente della pervinca,
che, in ucraino, si chiama “barvinok“.
ero felice,
ma non sapevo,
che era la preparazione per il lutto.
il martedì, di sera, ho incontrato un uomo alto in nero,
che mi spaventava...

mercoledì, di notte, ho ricevuto il messaggio dal mio fratellastro,
che la mamma morì.
ho telefonato mia zia,
mi ha detto che morì di mattina, senza sofferenze.
piangevo...

ho telefonato al lavoro,
mi hanno dato un giorno di riposo,
il secondo giorno sono andato al lavoro,
perchè mia zia mi aveva detto che non mi rimproveressero al lavoro...
ero tutto confuso...

secondo giorno, sono andato al lavoro.
una delle mie colleghe mi ha detto,
che dovevo andare a casa.
ho parlato con un dirigente,
mi ha spiegato che avevo i tre giorni di lutto.

pregavo le tre giorni in tutte le lingue,
con tutti i breviari che avevo.
sono andato in una chiesa cattolica,
mi sono confessato,
ho mandato un messaggio a mio figlio
pregandolo di venire con me per il Requiem.
mi ha risposto “sì. che riposi in pace!“
il prete mi ha ato la risoluzione.

c’era una donna latina, che parlava lo spagnolo,
mi ha chiesto in spagnolo,
che cosa significava una parola scritta con una maiuscola.
c’era il nome dal verso di san Luca.
mi domandava, che cosa significa “the act of contricion“ in spagnolo,
le ho risposto.
mi domandava, perchè non era soddisfatta dalla confessione.

ho detto quello alla confessione.
il prete mi ha detto, che non poteva discutere le cose delle confessioni degli altri.

dopo la mia confessione, l’ho detto a quella donna:
"doveva parlare lei con il prete."
mi diceva che aveva un’amica cristiana,
ma voleva essere una buona cattolica,
l’ha data una bibbia cristiana, ma voleva una cattolica.
le ho detto che poteva comprare una al Google.

ho pregato tre giorni e tre notti.
sono andato alle due messe inglesi.
ho spedito dei denari a mia zia.
mi hanno detto dei funerali.
ho spedito tante richieste delle preghiere in tante lingue...
alcuni mi hanno risposto...
son grato.

mi ha telefonato la mia ex-moglie
per fare delle domande.
mi ha raccomandato di telefonare a mio figlio
per andare insieme alla chiesa al Requiem.
l’ho fatto.

di notte, ho avuto un sogno,
che usciva dalla mia camera
una figura di una donna
nel mantello giallo della mia madre.
qualcuno la domandava: “perchè sta portando una laterna?“
ella rispondeva: “perchè illumina tutto“.

siamo andati alla chiesa con mio figlio.
ho chiesto una suora in ucraino,
dove dovevo mettere il pane,
che mi hanno raccomandato di portare.
non ha capito. ho ripetuto in inglese.
mi ha detto di ponerlo all’altare.
l’ho fatto.

tra i celebranti, c’era un prete che conoscevo dagli anni,
quando ero un maestro
della letteratura e della cultura ucraine
alla scuola ucraina di sabato
di San Nicola.
era già più vecchio, come io.

è venuta anche una delle padrone
di una casa dove abitavamo noi,
mia ex-moglie, mio figlio ed io.
pregava, non parlava con noi.
si era vestita in rosso,
mentre noi- in nero.

poi, ad un improvviso,
è venuta anche un’altra,
la nostra prima padrone,
non diceva niente.
si recava all’altare,
ha acceso due candelle e si è andata via,
senza parole.

la messa si è finita.
hanno chiuso le Porte.

siamo andati, con mio figlio,
alla banca,
poi- in un ristorante
per un pranzo.
abbiamo mangiato parlando
in ucraino e in inglese.
voleva parlare in ucraino,
ma non riuscivamo-
si parlava inglese, senza la nostra volontà.

l’ho mostrato una foto della mia mamma,
quando era giovane.
l’ho domandato:
“era bella, no?“ mi ha risposto: “sì“.

sono andato per comprare dei prodotti per la festa di Pasqua.
sono venuto a casa,
pregavo tutta via in italiano,
perchè studiavo la Religione in Italia,
forse.
ieri, ho fatto allargare la foto della mia mamma dagli anni sessanta.
la voglio memorizzare bella e allegra.

Ivan Petryshyn