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Pubblicata il 30/04/2016
Dopo tanto, amica mia
riprendo questi fogli
che tanto mi hanno dato
dov'eri, dove sei finita
dolce creatura, invisibile agli occhi
eppur presente
speranza del mondo
ultima spiaggia?

ero bambino ed ero già perso in te
non lo sapevo
non avevi neppure un nome
ma ti sentivo
tu eri accanto a me

vigile, ti espandi
penetri anche i muri
sei volto dietro al volto
occhi dietro gli occhi
anche se adesso è spessa la coltre
e sembri sparita
in me, in noi
ti aspetteremo
ti aspetterò
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Ottima poesia, Arturo! Molto ben scritta!

il 30/04/2016 alle 10:20

grazie sir!

il 30/04/2016 alle 20:13

Attesa che suscita forte emozioni e nel pensarla dal cuore escono versi meravigliosi. Piaciuta tanto ,un saluto Aldo.

il 01/05/2016 alle 12:23

grazie e ben ritrovato eclisse

il 02/05/2016 alle 22:02

aspettare, non si può fare altro, caro Arturo, che aspettare.........la Musa ispiratrice è lì...si diraderanno le nebbie, l'ansia smetterà il frastuono che la rende muta o rende sordi noi e le parole fluiranno libere...o almeno spero...mutismo o sordità affliggono anche me, .....capisco cosa si prova........bisogna favorirne il ritorno e allora proviamoci....sembra difficile ma penso che ciò che all'inizio è forzato poi diventerà. naturale. ti abbraccio eos

il 03/05/2016 alle 10:36

speriamo eos, speriamo..lei prende e lei da,, l'amarezza c'è , ma non è che si può far molto, se non appunto aspettare.. ti abbraccio

il 04/05/2016 alle 22:16