Nell’incedere elegante di una piuma
che cadendo ammortizza pesi e vuoti
questo tempo ci ammalia e ci deprime
decadente e sfrontato
il senso di ogni cosa mi fa senso:
mescolando un pensiero di morte
con profferte di sbalzi d’amore
tu gridavi ch’è vero
distruggiamo semantiche alcove
castelli di rabbia
cesellati con sabbia
gli amori non vivono altrove
se non nell’estremo saluto
di un attimo muto
fiorenti e morenti nell’ultima Thule
che tutti ci illude
teisti agnostici atei cerchiamo rifugio
nel bello che avanza
nel timido sguardo di un fiore
che vince il rancore
nascendo in mezzo al cemento.