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Pubblicata il 13/04/2016
altri crepuscoli sì crepuscoli antichi

mai dimenticati così ricorda il vecchio:

curve ancor nel della risaia il fango

gambe semisommerse le mondine,

già il grosso calderon sull’aia bollente,

scoppiettante il fuoco ardente, la fame

a lenire, dopo una rapida sciacquata

nei fossi lì vicini, nell’ora le attendeva

poi, spento il fuoco, in quel silenzio

muto,solo alla luna l’abbaiar dei cani

quel gracidare continuo delle rane,

l’attesa sua un altro fuoco ardente

quell’ore d’amore complice un pagliaio
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Fu senza dubbio "Amaro quel riso" ma dell'amaricante effluvio giammai si puote mitigare il magnetico suo disegno.

il 13/04/2016 alle 14:12

Un saluto Poeta zordoz. ggc

il 13/04/2016 alle 14:25

Atmosfere consone alla mia indole! Molto ben apostrofate!

il 13/04/2016 alle 22:35

grazie Sir Morris ggc

il 15/04/2016 alle 10:51