il mondo in un pugno
e la vanità a girarlo
poi il telefono s'ammala
al capolinea delle parole
e il silenzio violentato
si riprende la sua pace
lo sguardo una pallina di ping pong
tra specchi bari e fornelli a veglia
di mani incollate su un applauso
tra il giudizio di un vestito da cambiare
sussulti al suono del citofono
suonato per gioco da un disertore di scuola
e il cuore a molla ubriaco a fine carica
vibra su lunatici respiri al rantolo
alba e tramonto con gli stessi fiori
si scambiano il posto all'orizzonte
una foto bleffa notte e giorno
e gli amici nel dubbio vanno dal dentista
a imbalsamare un sorriso
sospeso tra un non ho tempo e un addio
in metamorfosi da volpe a lepre
l'amore sonda il vento
davanti e alle spalle la differenza
una pelle vuota il ricordo
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da: Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie
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