PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/12/2002
Questo è il nono di dodici canti. E' costruito sui lettere dei nomi delle mie compagne di classe (per rendere omaggio alla loro bellezza e al loro affetto). I canti sono tutti collegati tra loro, e descrivono il dolore e l'amore che provo per una splendida fanciulla. Non vige nessun schema metrico. Oggi tocca a:
Elisa Cavallaro

E venne la stagione della neve,
delle feste, dei fuochi e della memoria.
La luce splende ancor più lieve
e la notte racconta la sua storia.
I picchi son freddi e innevati,
la natura ormai è nel dolce riposo,
Son svestiti gli alberi e i prati,
la terra s'avvicina al sole caloroso.
Acque dei laghi diventan di ghiaccio,
l'oscurità diviene amica frequente,
Camini accesi per l'augurio e l'abbraccio
per le feste venute e per l'anno seguente.
Accese son le luci per le strade,
si colora il cielo con i fuochi,
Vi son le zampogne per le contrade,
e i regali non sono davvero pochi.
Amore, sento freddo nel mio cuore!
Dagli occhi mi scende una lacrima,
La mia esistenza s'è coperta nel dolore
e nell'oscurità s'è dispersa la mia anima.
Lo sai cosa sogno ogni notte?
Noi due insieme che danziamo su un lago,
Adesso ghiacciato, sulle note di pianoforte;
andiamo poi, uniti, a provare un altro svago.
Ragazza mia, per averti ho viaggiato nella tempesta,
ho sfidato la pioggia, il gelo e 'l vento;
Ora però, cos'è che realmente mi resta?
Solo un inverno da vivere nel tormento.

  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

...mi lasci senza parole...impresa difficile, ma magistralmente eseguita con tatto e sentimento...è scaturita una lirica bellissima...hai scritto con il cuore...e non potevi sbagliare...bravo
...baci...simy

il 29/12/2002 alle 02:50