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Pubblicata il 11/03/2016
A volte
narro a me stesso dei miei silenzi
e di come vorrei
percepire
di te
quei pensieri inespressi
che imprigioni nella tua mente.
desideri repressi
gioie non godute
eccitazioni solitarie.
mi chiedo
sempre
se questo mio umano sentire
si possa espandere
come labbra di amante
in attesa di un bacio
al sapore delle stelle.
ma torno silente
e con occhi umidi.
alcune sofferenze mi appaiono inutili.
ma sono proprie di un essere originale
che resta epigono
della Grande Madre.
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Bella

il 11/03/2016 alle 23:02

Grazie! Er

il 12/03/2016 alle 18:46