Tra vene di scheletriti
alberi imploranti
vecchie casette,
dal finestrino di un auto
saetta al futuro
le vedi in inverno
col berretto bucato da ossa,
hanno abortito se stesse
e ricoperte da placente
adornate d'edera dormiente
e da qualche feritoia le civette
hanno affittato gratis il letargo
e al risveglio cantano stridule
a scacciare miserie regresse
nutrite di solitudini
ogni tanto qualcuno dice
i proprietari partirono per l'America
con arrivederci forgiati d'addio
e una crosta di pane al taschino
dietro una rondine di ferro
fatta volare da calli
che si perse nel cielo
e addita un naso tagliato
da cataratta
appeso a una nuvola fumante
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da: Sorrisi Pignorati
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