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Pubblicata il 22/02/2016
Epilogo

tra le tante, ho scelto di condividere,con voi queste quattro storie.Le trovo più intriganti,vive rispetto alle altre,anche se non mi hanno fornito spunti differenti.Purtroppo.
nel momento in cui un cliente si offriva di raccontarmi la sua storia,ignorava di lasciare aperta una finestra,dalla quale mi sporgevo per sbirciare il proseguo della stessa.
nessuno ama le storie lasciate a metà;ed ero inoltre guidato dalle migliori intenzioni: volevo conoscere gli effetti della merce da me venduta, essere preparato,ogni giorni di più.
non ritengo che il mio comportamento sia meno etico di quello di molti dei miei colleghi. Basti pensare al cassiere del supermercato che rifila un dollaro in meno alla disorientata vecchietta,o al panettiere che smercia in primis la roba avanzata dal giorno precedente.
eppure questo non mi fa sentire meglio.Non mi rende meno colpevole.
avrei dovuto tenere a freno la mia curiosità. Se lo avessi fatto ora potrei ancora svolgere questo lavoro.
c'è chi,sostiene che vivere nell'ignoranza si avvicina molto al concetto di felicità.Col senno del poi abbraccio questa definizione.
mi incamminai con ognuno di loro ed assistetti alle benevole promesse iniziali.
ognuno di loro mutó,pregustando la completezza dovuta al loro cambiamento.
il boccone però, si riveló più amaro del previsto.
la vita tanto agognata era forse un miraggio,dietro il quale,si celava il sentiero che conduceva al patibolo.
vidi la povera Anna all'interno di una spirale di solitudine.Restò indifferente persino ai suoi bisogni, fino a morire di fame.
c'erano rabbia ed odio negli occhi velati di Isabel quando si recise verticalmente le vene degli avambracci,nella vasca.
le emozioni da me vendute reagivano con quelle già presenti nei soggetti in una nuvola nera che puzzava di morte.
sarei potuto andare via prima della fine,quando quest'ultima aleggiava nell'aria ed appariva inevitabile,ma scelsi di restare.
nemmeno dopo svariate riflessioni sono riuscito a scorgere una logica in tutto questo.
È probabile che la soddisfazione dei bisogni si sia scontrata con l'istinto di conservazione iniziale,generando una sorta di corto circuito.
È solo una teoria.Una delle tante.
di una cosa sono certo però: l'essere umano è insoddisfatto per natura.Può arrivare ad avere tutto il materiale necessario per dipingere il suo capolavoro,eppure gli riuscirà di fallire.Fallirà perché nessuno gli ha spiegato come adoperare il pennello,e da artista mancato, si perderà nella disperazione.
cosa ne sarà di me ora?
credo che mi concederó una vacanza.Tutta questa storia mi ha stremato.
fremo dalla voglia di trascorrere le mie giornate tra spiaggie soleggiate e campi da golf.Mi è sempre piaciuto il golf,ma non avevo mai abbastanza tempo per dedicarmici.Adesso posso rimediare.
chi o cosa sono io non vi è dato saperlo, vi basti pensare che sono quello che voi volete io sia.

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4,5/5 meriti (2 voti)

Intriganti davvero

il 22/02/2016 alle 20:11

Una marea di perche' vengono a galla durante la lettura ,un po' lo specchio della modernita' ,ora leggero' anche le altre e forse dovevo iniziare dalla prima,un saluto

il 23/02/2016 alle 18:14

ottima penna, bravo

il 25/01/2021 alle 12:38