Povere case, nude nella tristezza grigia
di un mattino che si e' bevuto il mare.
nessun fiore ai balconi,ne' trine di tende,
tralci fioriti ai cancelli,passeri in rissa
tra ramo e ramo.
povere case, squallide nella tristezza
di una via di cemento,senz'eco di voci,
cosi' silenti,prive di palpiti di vita,
di scrosci di risa di bimbi in girotondo.
sulle facciate umide, scrostate
avete spento ogni sogno, ogni allegria
ed oltre al vostro squallore, per non morire,
il cuore cerca appigli di luce tra le nubi.
m.c.
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