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Pubblicata il 28/01/2016
Tra tratti di penna e bianche riga
intrisa di pianto apparve alla luna
una libellula volata nel luogo segreto
del tempo infinito ai piedi del foglio
un assolo di grazia e d’armonia
irradiata d’estro nell’azzurro a volta.
volse lo sguardo sull’ala del lago
furente pretesa fissa nel vuoto
in vigorosa potenza d’impeto sacro
rapita d’eroica giostra in volo
con occhi chiusi trattenendo il fiato.
in picchiata l’ugola alare emise al cielo
intermittenti gorgheggi di fato reciso
nell’aria squarciata improvvisa di nero.
l’algia indifesa la colse leggiadra
a vortice d’acqua in straziante agonia
l’alare piccina ornata a corona
giacque morente tra rovi d’anima
in dialogo muto di febbrile catena.
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Una meraviglia di distici ben pensati! Bravissima!

il 28/01/2016 alle 22:20