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Pubblicata il 15/01/2016
[credo che la categoria "prosa" non sia prevista... però mi piace pubblicare questa riflessione, facendo finta che sia, per dirla con Baudelaire - e non sia irriverente l'accostamento - una petite poème en prose]

faccio correre veloci le mie dita su tasti di ebano e di avorio.

accordi armonici maggiori inframezzati da una percettibile dissonanza, da quel toccante Mi bemolle, leggermente calante, la blue note, a cercare tra le pieghe di uno spartito che sa di jazz quella cosa che taluni si ostinano a chiamare anima.

chissà se esiste davvero.

certo, mi dico, se esistesse dovrebbe essere la somma delle esperienze vissute, della sensibilità, dei sogni, delle aspettative future, e non può, non deve, evocare tristezza. La ricerca della felicità è nel nostro dna. Il percorso sarà pure tortuoso e frastagliato, periglioso e ricco di insidie, ma le infinite risorse del nostro essere umani ci consentono di pescare un sorriso anche nel buio più profondo.

pare un controsenso, ma anche la musica triste mi dà gioia; è davvero un linguaggio universale che mi interconnette al mondo intero.

guardo fuori, e vedo che è già notte.

ma è una notte strana, una notte blue; e mi chiedo se anche tu vedi questo stesso cielo, là dove vivi, tra pioggia e verde, tra scogliere e isole, cornamuse e violini, Guinness e black and tan. Eppure mi piace immaginarti davanti ad una cioccolata calda, con tanta panna, e gli occhi fissi a quel cielo, che è così bello quando è bello, con la mia musica come sottofondo.

forse l’anima è racchiusa nella dissonanza di una nota blue.
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Non darti cura delle catalogazioni, Andrea, queste tue note blue, sono ben scritte ed evocative e non importa se Baudelaire sarebbe agree with us..sergio

il 16/01/2016 alle 06:16

Un bell'assolo!

il 16/01/2016 alle 09:41

bella e' la prosa, cosi' poetica, ma l'anima, l'anima, e' una sostanza viva e vivace, un invisibile percepito appena-appena solo nelle armonie delle poesie, dei sentimenti che si chiamano erroneamente l'amore- un'altra sostanza invisibile e inmisurabile... pero', i nostri nervi non sono le fibbre dell'Universo, delle Costellazioni che permettono le nostre Vite tra le Energie Imensissime... le parole, i sensi che non cambiano l'Universo, ma solo creano un'illusione dell'importanza del fare, costruire, creare- e tutto quello una volta sara' buttato via nel cestino, nelle immondizie virtuali, e nessono non lo ricordera' ... e nessuno pensera' alle anime di quelli che una volta scrivevano per dire a ... se stessi, che volevano, per eseguire il loro diritto umano di trasmettere dei pensieri, condivisi o no. grazie, Cvagliere del Pianeta Virtuale. lo scritto sulla pietra durava piu' lungo. ma, chi lo studiava di serio?

il 18/01/2016 alle 06:25