Miliardi di eoni spesi
in tentativi estremi
ed il caso ti volle principio
ma nulla resta
se non cenere residua
di quella voce fonica
che da Daniele risaliva
lentamente fra i leoni
e sfavillava di tenue pallido
nella brace di fornaci ardenti.

Ancora oggi qualcosa intuisce
lo sfilacciato intreccio
dei nostri esuli neuroni
che coagulano stretti, sulle vie
delle tue geometrie aperte.
Tutta l'apparenza riconduce
alla misericordia,
e solo quella appaga,
quando un Dio dell'Iperurano
ascolta distratto, per un attimo di cielo,
il cantico di figli abbandonati.

Il Cielo adorato oggi
ieri si è spostato ad est
e la sua macchina è ferma
in attesa di un nuovo Increato.