la vita, oggi strega megera,
ha sbarrato i miei passi già incerti
su ciottoli acuti di roccia tagliente.
mi ha spinto con forza, ghignando cattiva,
mostrando i suoi denti aguzzi e malati
famelici di sogni e speranze.
ho lottato rigando di sangue la fronte,
spellando la pelle su esanimi braccia
troppo stanche per resistere ancora,
graffiando la faccia con segni tribali,
avvinghiando il mio corpo ,
per afferrare avversario che sapeva colpire
e schivare le mosse,
apparire e sparire.
annaspavo nel buio
cercando spiraglio di luce
per sferrare il mio attacco,
per uscire da lotta,
ormai lacera e affranta.
il mio cuore ha subito la strale più dura
ed ora ferita profonda gemina sangue amaro.
ma vivo l’attesa che si affacci benigna
una fata leggera a spegnere
il fuoco che brucia le membra,
a portar refrigerio ad un corpo
che soffre riflesso il dolore del cuore.
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