C’era una volta un re così s’apriva allor la fiaba
poi ogni narratore nel dir seguiva una sua strada
e così faceva ricordo la nonna ai nipoti suoi narrando:
c’era una volta un re che viveva in un gran castello
e nel castello poi i due figli con sua moglie la regina
e poi spesso variava nei giorni lo svolger della fiaba
ecco un dì da maritar la principessina bella azzurri
gli occhi e biondi i suoi capelli e lì un accorrer tutto
di principi e baroni e suoni danze baccanali e pranzi
contento il re felice la regina e con lei la corte tutta
un altro dì era quella inver bruttina calva neri i denti
e quell’occhio il destro guercio e nessuno la voleva
forte l’ira del re la regina in pianto cacciati i suonatori
per non dir poi del principin fratello che un dì la pappa
non mangiava era il terror della balia sua nutrice vecchia
poi ecco un gran mangione quello e clisteri a profusione
e il gran dottor lì sempre pronto e la regina sempre in pianto.
vuol dir lettor una nonna smemorata pasticciona alquanto?
no vedi accorta e saggia nel capir nei giorni l’umor nostro
nel crear così nell’attesa del narrar l’attenzione e la sorpresa !
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a chi un tempo soleva improvvisar narrando