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Pubblicata il 27/11/2015
Scusami
amore
per ieri
quando il tuo sguardo
m’ha trafitto occhi e anima
e, troppo sciocco, tenero e infantile,
ho abbassato la visione di te.
non sopportavo
un Sole che nasceva da iridi di mare
incorniciate da creste di grano
saraceno
trattenute da mani
che urlavano baci
ferite da stagioni
di semplici e fugaci
sfioramenti per caso.
anni trascorsi
a rincorrer un sogno
partorito in quello stadio della mente mia
persa tra una esistenza e l’altra
in sospensione plastica di sensi.
e t’ho cercata su questo globo
di paccottiglia umana e vuota.
occhi di rapace estinto
visus lacerato da lacrime inutili
non trafiggo oltre.
perdonami!
resto con occhi ritorti
come passero disadorno
che non mira che briciole d’amore passato.
sfuggi come preda al mio ritrovato io
alla caccia di te.
lyrique de toi, pour toi.
ora
voglio ritornare ad essere l’aquila reale che ero
corpo scuro e piglio spietato
che fissa Dio senza batter ciglia
e ti contempla dentro
sapendoti già sua.
ornerò la notte dei tuoi occhi.
ma come alato figlio del Sole
t’agguanterò prima del tramonto
e sarai con me nel nido
e mi sfamerò con i tuoi baci.
lasciati prendere!
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E' così che ti conosciamo tutti, con quest'abito di tenera passione, Aquila Reale, Uccello del Paradiso! Sei riuscito ad emozionarmi, Grazie Ernesto!

il 27/11/2015 alle 11:19

Favolosa ! Sir

il 29/11/2015 alle 12:12

Grazie per i commenti e i voti! Er

il 30/11/2015 alle 01:59

Caro Riccardo, Ti ringrazio per il commento! Un caro saluto Er

il 04/12/2015 alle 10:57