Di notte i bastoni sono ciechi
e le pietre scommettono scarpe,
la luna assolve tutti
e arbitra paure
quattro zampe
ognuna per conto proprio
e qualcuna suona il vuoto
calamai a secco le ombre
ove code simulano penne
e scrivono fruscii
da sottolineare in rosso
abbaiare preludio a fuga
e scudo a sassi rotolati
a incauti annusi
il cielo una tenda
bucata da scintille
nell'attrito tra denti e occhi
e le lingue pezze zuccherate
tra uova alate
la battaglia è vinta
lo dicono i cappelli
d'orologi ubriachi
non riescono ad arrestare
irti capelli al ringhiare
e la notte nero velo seducente
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da: Amori Scaduti Di Un Essere Qualunque
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