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Pubblicata il 05/11/2015
Ruotante nella notte
in un vestito corto
su gambe calzate dall’inverno
con gli occhi ghermenti del falco
vibravo come l’Orsa Maggiore

tremavo osservando mulinelli di fanali e pioggia,
nella stretta straripante dei sensi
sulle labbra di parole assenti.

subivo auto veloci e voci,
risa e strappi nelle chiocciole
delle orecchie.
fuggivo verso un altro letto
gettata in un buco nero
ingurgitata dal Nulla.

cos’ ero in quelle sere,
se non sparente?
ivi regnavo,
incoronata Nereide
giacente Ofelia tra le ninfee
oppure di più…Euridice nell’ ombra.

oltre la foschia di Ancona nottambula
un’eco distante udivo
ritornarmi in continuo lamento
grido di fiera ingabbiata,
alterante il frastuono raschiante
del tempo, rotante sullo stesso solco.

vorticavo dentro la mezzanotte
che mai trasfigurava in aurora
ferma falena nella città immemore.

sorrisi nelle maschere e aliti birrosi,
spazzatura degli angoli bui,
corrosi dal supremo incantamento
dal tempo scricchiolante
nei secoli del dolore martellante.
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Bellezza artistica

il 06/11/2015 alle 18:21

Mi hai trasconato nei tuoi rotanti vortici. Complimenti

il 17/11/2015 alle 00:28

* trascinato

il 17/11/2015 alle 00:29

grazie, sono orgogliosa di avervi trascinati

il 18/01/2016 alle 21:29