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Pubblicata il 01/11/2015
Come al fin del giostrar di quell’amplesso lungo
svelò quel lume a Niccolò tosco ambasciatore
il raggiro forte l’inganno perfido e l’odiosa beffa
non nel talamo lì dolce pulzella ma laida vecchia
la stessa poi del mattin dei panni suoi lavandera
e che quel mosse ad ira tanta forte sdegn disgusto
così avvenne un dì al giovin contadino campagnolo
fissò al mattin con lei bella tutta gentil fatal signora
il prezzo il luogo dove poi con lei tenzon d'amor tenere
quando la notte giunta e lì nel cavalcar dar di gusto
s’udì violento un forte botto e tuonar tra le lenzuola
la luce accesa ecco per quel l’ingannevole sorpresa
che tutta lurida bagascia scorreggiona lì giostrava
...
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Ti ritrovo in questo "scherzo" Rusticus, el sorriso si disegna in fil sul labbro...a questo svelar di lumi, grande !! Sergio

il 02/11/2015 alle 06:28

Grazie Poeta Sergio e buon lunedì. Cordiali saluti ggc

il 02/11/2015 alle 08:11

Un finale che solo a te, Rusticus.. concedo! Bravissimo!

il 03/11/2015 alle 09:01

Un saluto Sir Morris Poeta amico e un sentito grazie......e quel final?? ggc

il 03/11/2015 alle 12:26