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Pubblicata il 01/11/2015
vedo oggi nel giardino una tardiva viola

e con la mente ritorno a un tempo antico

al giardino della giovinezza e dell’amore

vi era ricordo vi era un fior certo una viola

ma non la colsi che nell’istante mi tremò

la mano ancor dell’amore acerbo allora

or mi domando che fine abbia fatto quel

non colto da me fiore: là ritornar cercar

vedere? Fosse ancor lì qual come questa

viola tardiva e dolce e profumata? Tremante

pur oggi la man sarebbe e incerta poi non

per acerbo amor ma per vecchiaia stanca,

guardo e penso ai versi del poeta antico:

“Il mio sogno è nutrito d'abbandono,
di rimpianto. Non amo che la viola
che non colsi. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono state...”
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bellissima, rimpiangere ...fa male. ciaoooo

il 01/11/2015 alle 16:59

Oh Rusticus, i tuoi ultimi versi sono un crescendo, questa tarda viola è per me una apoteosi nello stile e nel contenuto, devo trattenermi per non sprecare superlativi, ma mi onoro di potere dire quanto questi versi mi piacciano. Sergio

il 02/11/2015 alle 06:20

A Rosaa e a Sergio un sentito grazie. Buona giornata e cordiali saluti. ggc

il 02/11/2015 alle 08:13

Evoluzioni sensoriali non sfuggono alla tua penna.

il 03/11/2015 alle 08:56

Sir Morris, buona giornata e grazie per l'attenzione data. ggc

il 03/11/2015 alle 12:28