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fax
Pubblicata il 16/10/2015
No, non chiuderò i miei occhi
mentre nell’aria si effondono promesse
e la notte vola sui campi incolti
sfiorando leggera i miei abbandoni...
siamo nati per attendere,
consumando musica di lacrime e parole.
tenaci, fioche lanterne
nel freddo che rapisce e che rivela..
se ho seguito le voci nella pioggia, lo sai,
è stato per fuggire l’inganno...
qui, vicino a me, ti prego,
raccontami di nuovo dei nostri smarrimenti...
nel mio sguardo, ti prometto, sarà dolce incamminarsi…
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Molto bella! Sir

il 16/10/2015 alle 10:41
fax

Grazie, amico mio. In questi giorni mi frullava in testa il ricordo dei primi baci, l'attesa del momento e gli occhi che non volevano chiudersi per assaporare ogni istante. Forse, nelle nostre parole, nei nostri tormenti e nei nostri abbandoni, si canta incessante l'attesa. E il dono, ne sono certo, arriverà, contro ogni dolore, contro ogni rassegnazione, Un caro saluto. Fabrizio

il 17/10/2015 alle 01:21

Emozionante anche questo tuo bel commento Fax|

il 19/10/2015 alle 13:14
fax

Grazie! Sono contento di riuscire a condividere certe emozioni. Un abbraccio. Fabrizio

il 19/10/2015 alle 17:40