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Pubblicata il 12/10/2015
a volte mi chiedo se esisti davvero

o sei ectoplasma pulsante
oppure cristallo di neve
che volteggiando s’annulla
senza riuscire a posarsi.

sei tormento che si fa quiete
e delirio che si muta in estasi.

mi percorri
senza lasciare traccia,
ma vestigia di candore deponi
nel palmo della mia mano.

se tu fossi vero
tenderei le braccia a saggiare la tua stretta,
a percepire l’alito di vita che ti illumina le pupille.
a me, gli dei concessero un solo sguardo appena
un sorriso che mi rese prigioniera,
in quel castello merlato di ricordi
e mi consegnò al tuo dominio d’amore
per il resto dei miei giorni..

se tu fossi vero capirei
il sole che si ostina ad abbagliare il tuo ricordo
fino a farlo coagulare nella mente
come una melagrana d’oro.

che non posso gustare se non con gli occhi.
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Annysea, non si devono toccare le ali di una farfalla, magari poi volerà ancora, ma non sarà più la meraviglia ineffabile che t'ha legata a quel ricordo in maniera così poeticamente splendida. Il destino dell'amore farfalla è quello d'essere solo ammirato e desiderato altro non deve e non può, pena l'oscenità della polvere d'ala sulle dita che non è nemmeno il ricordo di quella bellezza....Trovo nei tuoi versi tematiche e stile che colpiscono. sergio

il 12/10/2015 alle 06:09

Grazie Sergio.

il 12/10/2015 alle 10:39

Profondamente "colpente" nel segno del fascino più sfuggente! Sir Morris

il 13/10/2015 alle 20:50

brava! :-)

il 27/10/2015 alle 15:35