PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/10/2015
Seduto
in un affollato luogo
ostruito da voci
assordanti
incomprensibili
inarticolate
percepisci d’esser solo.
e per sempre.
non riesci a comprendere
un brandello di discorso degli altri
vedi solo corpi parlanti
e di sfugge la realtà che ti circonda.
più inutile di te stesso.
guardi lontano
oltre finestre
sgranate come immaginifici occhi
su onde perlacee
che palpitano sale.
il vento porta
profumo di pioggia.
un gabbiano
lento
bianco
con ali spiegate
appare
su sfondo grisaglia
di nuvole.
annuncia la tempesta.
e allora
con quanta voce hai in gola
corri fuori e chiedi, urli, supplichi
disperatamente invochi
la morte
subito
con il volto amato
di lei che sorride!
con la bocca
pronta a baciarti
e sottrarti il respiro!
perché in quell’istante
t’immensi nel tutto
anche in quel caldo ricordo
di braccia di donna
profumante d’amore
dove invocavi Dio di non morire mai.
ma ora, che il senso della vita
ti sfugge
inutile, ti scorgi.
e t’affermi, negandoti.
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Visione odorosa di vita bramosa! Sir

il 09/10/2015 alle 11:00

Grazie per i commenti! La poesia è lo sfogo di una mente. E come tutto ciò che è immateriale, non ha confini. Er

il 09/10/2015 alle 23:02