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Pubblicata il 08/09/2015
mente che sol a se stessa pensa

sguardo distratto inaridito cuore

quei letti di cartone nell’inverno

erbe di un parco nella stagion

estiva povere lì sfatte povere

membra vi riposan ecco man

tremanti via via crescenti

dove un tempo di affamati

cani vi era zuffa e battaglia

rovistan disperati s’affannan

negli scarti dell’opulenza tua

soffermati un poco ti dico amico

perché ben non vuoi guardare?

tanti o pochi vuoi tu or contare?

quella che vedi sol è fragile

crosta sottile di un sommerso

mondo di povertà e dolore

toccarla e romper fin al fondo

suo poi guardar aprirà vedrai

all’amor e alla carità il cuore!
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Apprezzatissima! Bravo! S.M.

il 29/09/2015 alle 15:17

Grazie Sir ggc

il 29/09/2015 alle 15:50