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Pubblicata il 08/09/2015
come cantò il cantor di Sirmio

“Iam ver egelidos refert tepores,
iam caeli furor aequinoctialis
iucundis Zephyri silescit auris”

sì già miti tepor annuncia stagion nuova

e muta del ciel è l’equinoziale furia

e dolce di Zefiro è il leggero soffio:

non senti ? Nuovi colori e nuovi suoni oggi offre

primavera e d’ognun l’animo forte sussulta

e gioisce alla dolce vision ed all’ascolto del

nuovo e rinnovato mondo: spuntan e timide

si mostran le viole lungo le rive dei fossati

e qui scorrono fresche e limpide le acque

laggiù il nero merlo nel cespuglio ascoso

al cielo canta e lieta vola la rondine sul tetto

dal vento smosse alzate le protettive foglie

al tepor dell’invitante sol il riccio nel giardino

si ridesta roseo è il pesco e bianco vestito è

il pruno e nei prati e negli orti tutto è un tripudio

di colori: della camelia i fior son rosse bocche

occhi gialli sonnolenti all’aprirsi della forsizia

quei mille fiori che il pennello del Demiurgo a

dipinger non s’arresta e così torna a viver

e a splender la Natura a ogni nuova Primavera.
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Rinnovamenti programmati! Molto bella! Sir Morris

il 30/09/2015 alle 10:07

Grazie Sir. ggc

il 30/09/2015 alle 14:14