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Utente eliminato
Pubblicata il 30/08/2015
Se le mie parole potessero pagare il mio pane
saprebbero di fragranti soddisfacimenti cotti a legna

se questa mia musica pagasse le bollette
la mia luce interna sarebbe sempre più accesa
saprei vederci sempre bene spegnendo luce fioca d'intonsa stanchezza

non ho altro che la neve della bellezza a posarsi sul filo della corda,
anche quella della mia piccola arte appesa

silenziosa e candida e nera

eppur mi tiene la testa la sua magnanime sapienza
come in fasce
ma sol l'arte e la donna con cui dormo chiamo bellezza

e beati ce ne stiamo
a stupirci di carezze all'interno tenero delle braccia
a poggiarci l'orecchio al cuore come pellerossa
a sentir dalla terra il pensare del nostro cuore scalzo

tutto ci sfiora
ma se riposa non è vera voglia
spesso ci rincorriamo senza piedi
questo c'investe
noi con tutto il corpo scalpitiamo
e le porzioni mancanti l'uno all'altra
dall'una e dall'altro le prendiamo

ed i giorni van via
come grani di sale a mare

e qui vedere le luci del giorno scendere
e la luce della notte
atterrare su questa terra
questa terra senza solidità che da sempre mi estenua e mi ludica
e noi qui a reggere la gavetta
su palmi sdrucciolevoli.
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.....mirabile quella donna e quella arte......; splendida, r.

il 30/08/2015 alle 17:16

Qui le tue parole si fanno leggere...come neve che fiocca o come nuvole su cui sostare per un po', e a piedi nudi. E c'è come un'aria di quiete...di pausa...una boccata di cielo..prima di continuare il cammino. Ciao Cosimo. Anna

il 07/09/2015 alle 15:17

Molto bravo e caparbio! Sir Morris

il 30/09/2015 alle 16:45