Le lacrime trovano sempre un dito
un amante in fuga,
qualcosa su cui resistere e poter piangere.
Lei invece è come l'addio. Giunge
spesso inaspettata e sgradita, scacciata
come una rognosa puttana
che la settimana prima ti divertivi a chiamare
a pregare
come sola madonna della tua vita.
Le sue lacrime non le consola nessuno,
vengono disperse sulle ombre delle strade
e nelle gole dei marciapiedi,
diventano ricordi segreti lasciati imputridire
nel sottosuolo di un mondo sordo.
Ma c'è qualcosa che tu non sai...
prima o poi tutto sfugge a se stesso.
E quei ricordi ignorati trovano la via
sfociano in luoghi infiniti
si ribellano alle bugie e se ne disfano.
Un amante giunge infine a colorarli;
quell'amante splendente
che si cela ad ogni suo pianto
ma che ritrova la forza di riportare alla luce
i tesori di quelle lacrime.
Lei non se ne accorge mai; poi resta sola
in un cielo invaso dalle nubi
e lei ritrova quei colori che aveva perduto
l'amore, l'amore c'era stato forse
e con esso la gioia, la luce:
eppure un silenzio l'avvolge tutta.
E lei scoppia in un grido,
si lascia a risate lampeggianti
e continua e trema
s'agita, sbuffa e ancora e ancora
finché capisce, finché pensa
e allora piange ancora,
di nuovo chiama il suo amore
consegnando le lacrime al mondo
ad un amico innominato,
ignoto e ignaro
Quanto è grande la sua speranza,
la preghiera che qualcuno accolga il suo pianto
e le doni un sorriso e le dica
quello che non le hanno mai detto:
Volgi lo sguardo amica
lui è lì, lui ti ha sempre osservata
timidamente amata
volgi lo sguardo il sole c'è, lui è lì
l'amore è sempre stato con te,
l'amore è lì.
Ma dimmi, sei tu quell'amico ignoto e ignaro?
Ma...è sera...è mattina...è pomeriggio,
ed io ancora la sento piangere...
.A.G.
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