PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/08/2015
Familiare precipizio il bordo vinco
fingendo limiti lungo l’arco della fuga
i dubbi appaiono tramutati in scelte
di comodo ad illusione prospettica
oltre la promessa ridisegnando confini.
non ricucio strappi con ragione e sentimento
architetto la resa nell’inseguire lo smarrito senso
finendo nel fuoco su una pagina di cera.
resta il divorato agonizzante del vivere morendo
nutrire pensieri d’immenso con ali di pane
trascinando fantocci a specchio di cielo
neonati a codice, lungo rive d’arenata follia
sequenze visive poetiche di misera redenzione.
viaggio l’ironica fame, la narcisistica speme
sulle pendici del Golgota a fatica di Sisifo
intima tensione d’una bimba rimasta sola.
vano porre il freno a risorsa nostalgica
patetico, ridicolo greto fragile
l’accidentale esistenza si consegna all’arte
scherzando con la vita ai danni del destino
bisogna pur annegare l’oblio infine
con l’anima scarnificata fin nelle vene
incagliata su uno scoglio di versi.
  • Attualmente 3.75/5 meriti.
3,8/5 meriti (4 voti)

Un finale d'apoteosi! Complimenti, Rosi! Sir Morris

il 18/08/2015 alle 13:26

Un viaggio difficile, pieno di ostacoli: suggestiva poesia.

il 23/08/2015 alle 13:33

Ringrazio chi ha letto la poesia e chi leggendola mi ha lasciato una riflessione o una impressione! Grazie di cuore! ^ ^

il 30/08/2015 alle 16:28