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Pubblicata il 19/12/2002
Il sole picchia forte sopra il forte
A cui il duro meriggio fa la guardia;
Sopra la torre è svenuta la guardia;
Penzolano due condannati a morte

Le erbacce han fatto siepe sulle porte:
Il serpe e lo scorpione vi si annida.
Sparute, sentonsi uscire le grida
Di qualcun che maledice la sorte

Là dentro, sotto l'ombra sozza e umida
Il capitano fra le febbri giace
Sotto la pietra sgocciolante e rorida

A mezzanotte si accende una face;
I soldati brindano ad assenzio
E la tromba da sè suona il silenzio
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flo

E'ì un buon tentativo di fare un sonetto, Galamus.
La forma non è perfetta, ma il contenuto è buono.
Vieni a leggere i miei sonetti (che puoi trovare dal mio account. Sono anni che li faccio e puoi vedere di impararci qualcosa. Sempre se lo vuoi.
Ti saluto
Floriano

il 20/12/2002 alle 00:16

parole uniche epr una grande poesia mi trasmette tantissime emozioni complimenti davveroe ster

il 20/12/2002 alle 10:50

anch'io coi sonetti mi ci diletto da tempo, ma a volte - come direbbe Mike - mi bruciano le chiappe a correggerli e limarli secondo tutte le regole. ovviamente spesso lo faccio comunque. questo poi l'ho scritto in 2 minuti su una ispirazione passeggera e l'ho lasciato così. comunque almeno SO cos'è un endecasillabo vero, cosa che noto con dispiacere non potersi dire per molta gente. effetti del verso libero... che peraltro utilizzo, liberamente.
alla poesia odierna le subdole irregolarità in qualche modo si addicono

il 20/12/2002 alle 19:54