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Pubblicata il 28/07/2015
Ti aspetto
ti intravedo

la tua sagoma
nel bosco
fra gli alberi, tremolante
sei la mia vittima
mi avvicino
non te ne rendi conto
mi senti
ti sfioro
gioco con il tuo mantello
e velluto sia
viola come i riflessi dei tuoi capelli
rosso come il sangue
ardente nelle tue vene
così piccola
così fragile
così invitante
il tuo sguardo
riflesso nello specchio
calice d'oro
oh Vino Divino!
come fiume
sfocia fra le tue gambe
e gigante
scala Vette altissime
lupo e Carne
inchiostro e Carta
sei mia
sei vita
sei tenebre nei miei occhi brillanti
urla
grida
sorrisi
stormi di corvi
si levano alla luna
riflessi argentei sul tuo corpo bianco
piume
come pioggia di seta
sul tuo viso
innocente
luce
in questa notte infinita
lucchetti a terra
catene spezzate
non sei più Mia
e ora vai via
scappi via
e ti vedo allontanare
la tua sagoma
fra gli alberi
scompare
virtuosa.
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Accattivante proiettarsi in una fuga imbarazzante! Bravissima! Sir

il 28/07/2015 alle 11:19

Mi sono divertita a buttarla giù, anche se non è proprio il mio "ambito" in fatto di Scrittura :D...

il 28/07/2015 alle 11:30