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Pubblicata il 24/07/2015
L’uomo del banco delle macchinette
sono io,
proprio io,
un po’ fatto a modo m io,
un po’ in disparte,
un po’ appartato;
stò lì dalle macchinette del caffè;
nelle poltroncine,
il mio posto preferito,
col mio bastone,
il mio gillet;
guardo la gente passare veloce,
chi lavora,
chi chiede,
chi gironzola,
tutti di corsa,
indaffarati;
troppo presi,
per accorgersi di me;
e vorrei parlare,
e dire cose,
e avrei tanto da dire,
ma la gente ,
và di fretta,
non c’è tempo,
non c’è tempo,
io stò lì,
con la mia storia,
la mia faccia,
tra l’indifferenza della gente.
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La gente è meno di niente! Non farci caso! Sir Morris

il 24/07/2015 alle 10:57