...Cara annysea, la tua poesia è stupenda ed il titolo mi ha fatto ricordare Giacomo Zanella....; un abbraccio, rom.
E' nella ultima strofa, Annysea, che dai la tinta melanconica a questi versi che si dipanano nel mito onirico tra Dioscuri e messapi. A cui un sarago argentato ed un ombrellone abbandonato fanno da contrappunto ad una fossile conchiglia, tra le mani e la volontà di ridarle vita donna azzurra..... La ricercatezza dei termini e la leggerezza delle atmosfere rende la lettura di questi versi coinvolgente, salvo poi infrangersi in quello che indichi come un tentativo ahimè improbo di ridare vita ad una conchiglia. Sotto il velame di questi versi un ad un dolore dai voce....sergio
E' proprio quel cercar di ridar vita alla conchiglia che dà il senso a tutta la poesia! E' tutto così perfetto attorno ad essa che è un vero peccato che non ne possa far parte da viva. Meraviglioso contesto apostrofato da vocaboli appropriati ridanno comunque vita a quel rimpianto nostalgico fossile. Sir Morris si complimenta con Annysea!