La vedo è nel vento
in uno svolazzo di tende tese a vela
al movimento di quest'estate epica
è la inaspettata cinquina cosmica
e la scimmia stoica avvinghiata alla mia zazzera
prepara la partenza
pare verso Malta,
io cucino un ennesimo cambio di residenza
tra scatole e valigie in direzioni a Nord
la mia anima
è lì sull'altalena
con lei,
farfalla che solletica l'aria su un mondo-fiore
aria che pervade un'eccezione
con me è materializzata
ora scindiamo fato ed ebbrezza
coccoliamo il capello spaccato in due
e questo sapore al fulmicotone
per questa natura ultraterrena che non vale per chiunque
ci siamo conficcati noi chiodi ognuno nell'altra
baciati dalla benevolenza di un vento stupratore dei burattinai destinici
sento il mio cavallo rincorrerla nella sua carrozza
o la mia mustang rossa oltreoceano tra circa un altro secolo
non smetterò mai di ritrovarla,
ora ho questo credo
nella custodia della mia chitarra
e nei fogli sparsi delle mie insufficienti parole
questa è la sola verità che ho in tasca,
stereo non più mono
ho la sua e mia commozione
a nutrire i germogli del nuovo cuore umano che ci abita
la palude di lacrime vane
ha sbocco nell'oceano alcunché qui ristagna
e ringraziamo il caos
che ha generato quest'unica stella
per uccidere il falso essere interiore
il dono della bellezza ha spalle forti e sensibili
un vento senza precedenti ma rivoluzione
dove si muove tra giochi del sole in fessure di tapparelle felici
la figura dolce e felina di una creatura unica
che seduce il me migliore che non conosco ancora
come le vie dell'acqua per quelle della roccia.