L’attesa interminabile è sciolta da quel sorriso,
che ferma il tempo,
lo spazio moroso, scema nelle braccia colme di me,
m’affretto, senza precipitare, in promesse lussuriose
assapori ogni eccedenza che domina,
lambisco resistenze da gustare gradevolmente,
socchiudi gli occhi
all’indecenza che s’impone,
quei ritmi calibrati incalzano;
apprezzo ogni tocco
ogni bacio
ogni sgomento
ogni strumento
ed abbandono l’anima ribelle.
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