PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/06/2015
Delicati sortilegi di musica planano in volo
archi melodici da un grammofono lento
febbricitante interludio di nostalgici sfregi
a sbrego diagonale d’infanzia amata.
colmo lo spazio vuoto fra ciò in cui essere
e ciò che divora il divenire nell’essere
e l’essere nel divenire, voce di solitaria aria.
s’increspa l’intensa opacità vibrante
gira a vortice frantumando a più riprese il silenzio
nerume muto al sordo pugno dell’estro.
desto! Il rimbombo si calma a larghe falde
ali di marmo nel gioco del gladio
respiro sospeso e profondo dal fragile ingoio
ho sul cuore il pianto della vita
e nelle vene il tempo svanito
una grande pace sull’orizzonte infinito
dalla devastante penna ai margini
mi invade come oppio la dolcezza
del sentire fremente l’armonia dimentica di fine
dove la luce va a spegnersi in intima estasi
irreale stasi a me così tanto cara e familiare .
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Troppa tristezza impressa in così tanta bellezza! Ma è quest'ultima che ne prende il sopravvento con destrezza! Sir Morris

il 23/06/2015 alle 08:25

stile personale,sempre affascinante come lo e' la vera poesia marinella

il 23/06/2015 alle 09:58

Ringrazio di cuore!

il 24/06/2015 alle 14:31