PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Utente eliminato
Pubblicata il 14/06/2015
Facciamoci armonici
sfiorati sulle corde tirate di una chitarra

come lacrime di felicità

chiediamoci come stiamo davvero quando le versiamo lucide su cuoi di guance unte

senza guardarci intorno
come dall'alto
vaneggiando
implodendo nelle voci sciocche

quando le gambe mi portano a spasso come la loro croce
pur anche se le braccia non allargo e sanguino da un costato
lavato al pino silvestre

parliamo del tempo perturbato o sereno
per ingannare il valore di quello che passa sul polso
o che passa lo sconcerto sul planetario

e tu che vedi tutto
tutto questo amore da campagna promozionale
sii forte,
quando osserverai tutte queste piccole coppie
e percepirai che l'amore è solo un'eccezione

e queste miliardi di relazioni non possano altro che essere fasulle

che questo mondo altrimenti sarebbe fantastico
e non così imbelle
ed io non so nascondervi nemmeno nel nero del mio inchiostro digitato

ora,
sarai un pensiero che spaccia seduzione
e l'organza con la quale ti nascondi giovane sciocca
s'irrora di rosso dalla testa

piangerà il bambino dentro
quello che ti vomita nell'interiore
ti scaraventerà per terra come un gioco stupido
che tu parteggi stupendo

e le donne non sono così indifese

e gli uomini hanno molte pillole per dirsi tali

in questo,
nessuna seduzione

verona col suo balcone è un falso storico
l'invenzione di un commediografo
il potere che avalla l'amore nero
un amore di nylon che produrrà famiglie che produrrà sempre più catene
che accenderà mutui, spenti col piscio isterico della disoccupazione
e ti terrà spettro al giogo delle spese

tattoo in graffiti sulle mura dell'archetipo dell'amore
il macigno di una cometa che si spaccia luminescente
il concetto stesso del mistero da cioccolatino che spacciano per seduzione...

non ho intenzioni medie
ho misure xxl
per saper quanto si dica attorno ai poeti sciroccati
potresti solo amarmi come sa una madre perenne
che inchioda una bocca alla sua mammella
e non teme di dare da bere,

ma non esagero sono stille

anche la maternità è un profondo bisogno bulimico-egoistico
con un obbligo sociale spacciato per naturale per viscerale per etico

quasi fare l'odio e modellarlo in una ragione sferica

quando berrò la mia pozione
rendimi un immortale creatura degna

fino all'ultimo dei miei giorni
fatti sentire
come unica cosa nota,

a quando riposerò tra i capogiri dei tuoi palmi
i miei capelli stanchi.
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............di Vidal ?............

il 14/06/2015 alle 14:21

Direi che è molto bella, caro Cosimo! Sir Morris

il 14/06/2015 alle 21:53

Il mio scudiero scherza.. Cosimo! Dai.. non è successo niente! Maurizio

il 15/06/2015 alle 15:29

Ottima poesia, caro Cosimo, ottima poesia...Anna

il 15/06/2015 alle 18:23