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Pubblicata il 12/06/2015
È proprio a sera
quando
a volte
sorpreso d’esistere ancora
mi guardo in uno specchio
che l’Ares in me
appare dietro il mio sguardo perso a pensare.
e mi vien voglia di combattere
di guerreggiare a mani nude
o con daga d’acciaio
contro le falsità del mondo.
sai!
quelle realtà viste dall’altra parte
riflesse ma non reali
apparenti
mistificate e mistificatorie
false e bugiarde
sinistre.
sconosciute, ma pur presuntuosamente interpretate.
e quei falsi giudizi scagliati contro
come massi da catapulte contemporanee.
e mi ricordo d’Archimede, il pitagorico,
delle sue invenzioni e quadrature
dei suoi specchi
e di come la Verità
nuda
sia continuamente più semplice e bella
mai riempita di botulino e orpelli
di gioielli che sono ciarpame di vite mondane
vissute alle spalle
come vampiri di forme;
di flaccidi corpi
inturgiditi da guaine e pseudoplastiche.
colgo un fiore sulla terrazza
prima della pioggia.
lo dono a effige di morti
miei.
mando un pensiero a chi mi vuol bene, ancora
forse.
ma l’illusione, resta.
mi rifuggo in casa
riscoprendo Seneca
nel De brevitate vitae
quando enuncia che si ha paura di tutto come mortali
ma voglia di tutto come immortali.
e il desiderio di verità
di dirla, enunciarla, morirne in suo nome
fa di me gladiator autentico e antico
non donchisciottesco e ilare
giullare di menzogne
spalmate
come Nutella
sul pane nel quotidiano desco
delle false vite che incrociano la mia.
e nella solitudine
amo solo chi mi può aver amato
forse
anche in uno sguardo fugacemente incrociato per strada
colmo di passione e desiderio
nascosto da un fiore
che non appassisce mai.
e che ha sempre il profumo della libertà.
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Molto intensa! Complimenti! Sir

il 12/06/2015 alle 11:07

Grazie dei commenti cari amici! Lo specchio disvela l'essere... Er

il 14/06/2015 alle 23:56