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Pubblicata il 27/05/2015
Alcolizzati, granchi in fuga da se stessi
ignari si suicidano lentamente,
contano il tempo con le lune
tra le stelle li guidano a casa
in compagnia delle loro ombre,
che distorte bilanciano il barcollare
e convincono che un'altra bottiglia
ci poteva stare come timone
per virare oltre gli scogli dell'anima

su lingua a balcone di rudere
le parole s'affacciano annegate
e con l'ultimo respiro rotolano sui piedi,
qualcuna prova a volare e s'impiglia alla mente
soccorsa dagli occhi la portano all'anima
ove muore sotto bisturi di rimpianti

tra bottiglia e bicchiere in orgia con le dita
bollenti nell'intenzione di baciarsi
e l'urto fa da campanello all'ultimo ricordo
sfuggito alla tempesta balla nel cervello
allora per cacciarlo tuona una bestemmia
incollata alla saliva, scivolo ad attenuarla

nell'alcol nuota sempre una sirena
col volto confuso nei fumi termali
e a soffiarli prende forma su una foto
asciugata da un sorriso e appesa al domani
che il tempo non riconosce
e la fa volare nel destino

piange una vigna votata all'allegria
costretta a illudere il dolore
finto enologo trasforma nettare a fiele
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da: Normalità' Incondivisibili Tra Maschere Clonate
www.santhers.com
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