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Pubblicata il 18/12/2002
Essendo che ora il povero Leliano
Non capiterà mai da queste parti;
Essendo che ormai tutte le mie arti
Le ho appallottolate in mezzo all'ano

Così urlando ti dico, e pur non piano:
Amore! Quanto amore io ho da darti!
Ardo, mia cammella! Per soddisfarti
Or sarei pronto a farmi mussulmano.

Sei tu la sete mia che ognora sfamo,
La notte orrenda mi sveglio e ti chiamo;
Ed essendo tu il pesce ed io l'amo,

E udendo giorno e notte il tuo richiamo
E vergognandomi di dire "t'amo",
Orsù, prendi un sassofono, e trombiamo!
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