Lei, la mia mamma,
giovane sulla foto,
con me e con i vicini,
fra il parco dei pini,
con un sorriso dell'essere seria,
con un amore d'esser perenne,
con malattie e tanti dolori
delle persone e societa',
la mia mamma della stessa eta',
mai cosi' vecchia, mai cosi' stanca-
solo- pazienza, solo- lavoro,
solo- un grande, eterno amore,
mi ha offerto tutto il cuore,
tutta la vita- nelle speranze,
tutta la vita - nelle preghiere,
tutti i giorni, tutte le sere
dentro il luogo senza amici...
oh, mio prete, ma che cosa dici,
quando non puo' andare in chiesa?
tutta la vita la pesa.
sono lontano, ma questi fiori
sono un segno del mio amore
per la mia mamma,
che e' piu' che santa,
e la persona che mi sempre manca,
ma, ora posso, solo un bacio...
un bacio fino e raffinato,
tutto nell'aria, sopra i venti,
che spero lo portan al suo cuore,
dal mio cuore, pieno d'amore,
e senza lacrime, con il sorriso-
no! non dimentico mai il suo viso.
prego anch'io per lei, oggi e sempre...
cerco parole per farla piu' sana,
per ringraziarla, como io posso,
posso e so, come mi da' il Dio,
sempre cantando "oh, mamma mia!",
che m'ha aperto la via,
che m'insegnato quell'allegria,
gia' mescolata con la tristezza,
con la tristezza e con dolore,
con un dolore della speranza-
quella promessa dell'alleanza,
dell'alleanza che non si perde,
con la giustizia, che non va via-
'oh, mia vita, oh, mia sorte,
oh, mio dolore, oh, mamma mia!"
di Ivan Petryshyn, aap, isps
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