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Pubblicata il 09/05/2015
dopo anni tanti son tornato nel giardino di mio
padre quel giardino antico abbandonato della mia
giovinezza qui una voce dolce argentina forte chiama
nonno nonno vieni a guardar in questo angolo nascosto
questi fiori. Quanto tempo perché l'avevo scordato?
sì un giorno lontano e un fiore e una fanciulla bruna!
Lo compri mi disse son solo pochi pochi franchi
così mi apostrofò un dì e così nasce il ricordo quella
fanciulla bruna un dì di maggio a Nizza era quel dì
la festa dei fiori e del mughetto in fiore, mi lasciai
tentare, poi proseguì a casa lo interri in un largo
vaso o meglio se poi l'avesse in terra di giardino,
a maggio vedrà tornerà a fiorire e vedendo poi
questi quei suoi fiori si ricorderà di me e sussurrò
di me, Nicole mi chiamo, sol oggi ricordo a casa
poi dal vasetto quel suo fiore tolsi dai bianchi fior
racemi e dal profumo intenso dolce e in un angolo
là remoto lontano del giardino posi e mi dimenticai:
sì questo giardino e questo angol remoto e dimenticato.
Quanti anni quante primavere nessun vi colse nessun
dico sentì bianchi dolci mughetti quel questo profumo
intenso vostro? pur oggi io vecchio non colgo e solo sfioro
e poi intensamente odoro che cancellar non voglio il ricordo
di te cara Nicole bruna fanciulla e di quella nostra lontana primavera.
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Lieve questa narrazione, Rusticus, e bella, nella luce diafana che il ricordo diffonde. In quei racemi di mughetto scordati in fondo ad un giardino, e ora con la conapevolezza di chi ha vissuto, accarezzati solamente, stà il compimento della memorabilia di una primavera d'esistenza e di sentimento. sergio

il 10/05/2015 alle 06:20

Grazie Sergio, buona domenica e cordiali saluti con stina ggc

il 10/05/2015 alle 08:42