PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/05/2015
E mi sento straniero
di questa vita
in questo mondo.
vago e ascolto linguaggi
incomprensibili.
anche le nuvole
oggi
m’appaiono estranee
lontane;
anche io
non m’appartengo più.
non cerco lavoro
come migrante d’una futile esistenza
dove ho perso sul verde
delle speranze
e su quello rosso e nero
degli affetti.
ma ho le carte in regola
e la valuta necessaria.
fiches, s'il vous plaît!
ho già un passaporto valido:
per un’altra vita.
devo solo passare dalla Banca
quella della Sofferenza.
il Direttore sa che ho pagato tutto.
e, così, son fuori dalla Centrale Rischi del Dolore.
devo, però, immediatamente prendere
al volo
il mezzo giusto.
farò l’equilibrista
È vero
su filo di lana
ops! Di lama
che mi penetra il cuore.
ma, finalmente,
vado via
non lascio nulla perché non ho nulla e nessuno.
e anche lì.
farò una grande sorpresa solo a me stesso;
perché
oltre il cielo
come dietro una scura porta di legno comune
non m’aspetta mai nessuno.
a me basta solo un cuscino
un letto e una finestra aperta:
le lacrime si asciugano prima del sudore.
“La Concierge, per favore!
una doppia uso singola
per una eternità, prego!”
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Di nuovo indugi in metafore ferali, Er, fino a che il croupiè avrà le sue fiches a nessuno è dato farci alzare dal tavolo ,,,sergio

il 09/05/2015 alle 13:40

Difficile vincere se chi faccia girare la pallina... bara... ;-) Er

il 10/05/2015 alle 01:16