La prova
ci si allontana per unirsi,
se c’è voglia di aspettarsi;
ci si allontana per provarsi…
e se, dopo tanto avere atteso,
scrutato, rovistato, indagato
senza ricompensa alcuna,
potremo giungere alla conclusione
che ne valeva la pena,
il pericolo avremo superato
di abbandonare la lotta.
e più non ci diremo:
“Ne valeva la pena?”,
perché la conoscenza di sé
è l’esito di una domanda.
colui che voglia rispondervi
deve costantemente interrogarsi
su se stesso,
per trovare la risposta
che lo possa soddisfare
e non ripetersi la stessa domanda…
ma il rischio è proprio lì:
che in quell’emergere, immergere
della domanda le parti in causa
si spazientiscano;
il pericolo è che abbandonino la lotta
quando nessuna verità
viene dai due riconosciuta;
se l’< io> e il < tu> hanno pesi diversi…
quando l’< io> e il < tu> sono motivo di ostilità…
e’ allora che servono “rispetto” e “pazienza”!