ed ora la Pasqua ha una connotazione diversa:
il mio papà caro non è più fisicamente in mezzo a noi.
ed il dolore brucia nel mio cuore.
assaporo istanti gioiosi di feste passate,
ma più amara si fa la mancanza.
ma cristo è risorto.
morto e risorto.
la nostra Pasqua è entrare nel divino mistero.
la morte è stata vinta,
e tu, papà,
non “sei stato abbandonato nel sepolcro”.
dio non ha permesso
che “il suo santo vedesse la corruzione”:
ti ha reso simile a Lui.
sei sempre “nella stanza accanto”,
e ci tendi teneramente la mano.
“Smette forse di esistere il sole quando è coperto dalle nuvole?”
brilla ancora l’astro con tutto il suo splendore,
luminosità e calore
anche se si nasconde trai i cirri più grigi.
io non ti vedo, papà,
ma tu splendi della luce di Dio,
ed ami di un Amore
che noi non conosciamo ,
e segui ogni passo del nostro incedere la vita
e sei qui per celebrare con noi
quella Pasqua che ti ha reso santo.