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Pubblicata il 04/04/2015
Raccolgo le mie parole
disperse ai quattro venti
a volte mi vergogno
di tutti questi me
perduti tra la gente
poi mi dico
"Non si può esser sempre soli"
ma una banalità
è sempre una banalità
ti lascia un'amaro
che sa di tempo perso

l'amore non è l'amore
è l'idea che ce ne facciamo
non so chi sei
non so chi sono io
non so nulla del mondo
di quest'oceano di simboli
mi affaccio, spesso
poi mi stanco
in fondo siamo tutti soli

abbiamo fatto tanto
quasi senza volerlo
nel mondo c'è una forza
che guida le piante e noi
ci spinge verso l'alto
e non ci fa pensare
ci regala visioni
e tutti i nostri sogni
una pietra ben tagliata
è la base di una cattedrale
un solco profondo
il confine di una città
un'erba colta all'alba
ci guarirà dal male
oh Mondo, Mondo
tu sei solo specchio
ti adatti come creta
ad ogni sogno mio
io, solo io
e nessun Dio
che non viva dentro me'
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E' vero, Arturo! Siamo tante anime sole che cercano di farsi compagnia uno con l'altra! Sir Morris

il 04/04/2015 alle 20:02

mi è stata ispirata dalla lettura di Pessoa,, e che dire? Forse è un pò lunga, ma son davvero contento che l'avete gradita. Grazie Riccardo, grazie Sir, una bella Pasqua anche a voi

il 04/04/2015 alle 20:28

Anche se siamo soli nel profondo ci sentiamo comunque parte di qualcosa di indefinito di cui andiamo alla ricerca....Molto piaciuta. Buona Pasqua. Cinzia

il 04/04/2015 alle 22:15

scusa il ritardo Cinzia, ti ringrazio

il 10/04/2015 alle 22:54

tutta in crescendo, che finale amarissimo e bello, rich.

il 05/05/2015 alle 19:30

grazie,, mi mancavi mia cara

il 08/05/2015 alle 23:09