con i suoi duri artigli da ponente
grattava il vento via la luna dai vetri
diventava uno sfumato silenzio
nel delirio di tutti gli angoli ottusi
dei miei pensieri segreti
ecco che
saltellando e rotolando, rotolando
e saltellando
spuntavano sogni a grappol
come imalditesa quelli più fastidiosi
disfatti e lividi
con moltissime gambe, tutti pronti
a una lunga fuga
si arrivava in un paradiso di cartone
con la casetta di marzapane di Hansel e Gretel
che sgranocchiavano i topi
occhessognoera?
ne cercavo uno con una enorme luna rosa
e un immenso prato di candida neve
puro e lieve
come tutte le rose della prima declinazione
invece ritornavano quelli da sotto i lenzuoli
con gli angoli a spini
quadrangolati di paure e piogge infami
solo rovine
su falsi sorrisi per sempre idioti.
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