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Pubblicata il 16/12/2002
Sanguinante, sanguinava in lente
Spirali la mia parete. Mattina
Colpì la stanza per la mia tendina.
Pieno giorno e la stanza sofferente.

Da un vecchio cannocchiale vidi il sole
Giallo e sgarbato impolverare l'aria.
Vittoria. Nella stanza la malaria
Percolava sbavando le parole.

Alzarsi, prestamente. È già il dovere
Che suona irreprensibili bandiere.
Una volta facevo dei bei sogni

Una volta il mio letto era mio amico.
Mattina. Spazzolando i miei bisogni
Sanguino, sanguino sangue nemico
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poesia dal carattere molto rpofonod con l'utilizzo di figure complesse ma allo stesso tempo uniche bacie ster

il 16/12/2002 alle 10:21

E' fantastica questa poesia! Un linguaggio davvero forbito! Ottimo il finale.
Nicolò

il 16/12/2002 alle 15:41

...per un attimo ho creduto che parlassi di me...
bella la poesia complimenti.
pirro

il 12/01/2005 alle 14:58